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Adele Calzolari

Also Known As: "Adelina"
Birthdate:
Birthplace: Roma, Roma, Italy
Death: November 15, 2007 (92)
Roma, Roma, Italy
Place of Burial: Roma, Lazio, Italia
Immediate Family:

Daughter of Piero Calzolari and Teresa Pescatori
Wife of Mario Sismondo
Mother of Private User; Private User; Vittorio Sismondo and Private User
Sister of Ferdinanda Calzolari; Roberto Calzolari and Private
Half sister of Private

Managed by: Vittorio Sismondo
Last Updated:
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Immediate Family

About Adele Calzolari

Sono nata in casa, come usava allora, all'alba del 18 aprile del 1915, dopo una notte un po' travagliata per la mia mamma.

Appena nata avevo i capelli lunghi ed il mio papà mi chiamava "oggettino di lusso" e si divertiva a mettermi sul tavolo da pranzo e vedermi sgambettare sotto la luce accesa fino a mezzanotte, ma questo non aiutava lui e mia mamma ad avere sonni tranquilli.

Lui si stupiva che non puzzassi, come ricordava i suoi numerosi fratelli minori. La mamma gli spiegava che mi lavava spesso ed infatti ero sempre vestita di bianco immacolato.

Parlare della balia.

La mamma mi ha fatto studiare a casa con la Nanda fino agli 8 anni e sono entrata a scuola quando è nata la Vittoria, nel '24, direttamente in quarta elementare.

In prima media, nel 1926, ho conosciuto Mimmi Sismondo che, poco dopo ha perso il papà.

Nel 1926 papà aveva lasciato la Montecatini, che si trasferiva a Milano. Dopo un anno e mezzo di attività autonoma, venne la crisi del '29.

Gli fu offerto il posto di direttore dei lavori del porto di Mogadiscio per conto dell'Impresa Calderai, per sostituire il precedente che non andava bene.

Lo zio Emilio ha parlato a papà di questo lavoro e lui, con patema d'animo accettò, anche se si può immaginare quanto fosse traumatico trasferirsi in colonia con quattro figli piccoli.

La mamma di Mimmi Sismondo, sapendo della nostra futura partenza, chiese alla mia mamma se fosse possibile trovare un posto anche per il figlio Mario, che non era soddisfatto della sua situazione all'Unione Militare.

Siamo partiti il 9 aprile del 1929 e, dopo una lunga traversata di 22 giorni, passata Suez ed il Mar Rosso, siamo arrivati a Mogadiscio.

Visto che il porto ancora non c'era, la nave ha ancorato al largo e siamo stati calati con una specie di sacco, quattro alla volta, nella maona e, una volta a riva, siamo stati portati a braccia da alcuni indigeni.

Per un mese o due siamo vissuti all'albergo Savoia dove abbiamo dovuto far conoscenza e prendere confidenza con zanzare enormi, scolopendere, scorpioni, zecche e scarafaggi dalle ali d'oro. L'unica difesa erano gli zampironi.

Ci siamo poi trasferiti in un appartamento in centro di Mogadiscio dove siamo stati, circa due anni, finché è stata pronta la villetta che la Calderai ha fatto costruire per noi. Lì abbiamo vissuto fino al nostro ritorno.

Alla fine del '35 c'era stata infatti la dichiarazione di guerra all'Etiopia ed un primo movimento di truppe verso l'Abissinia.

Nel timore che venisse chiuso il canale di Suez, papà decise di tornare in Italia.

Nel '36 eravamo in Italia e nell'inverno del ' 37 siamo andati ad abitare nella nuova casa di via Serpieri

Fino a qui, la mamma ha dettato la sua biografia, poi ci siamo interrotti, pensando che ci sarebbe stato ancora tempo per continuare.

Invece, nella notte tra il 14 e il 15 novembre è morta, serenamente come aveva sempre vissuto.

Ci ha lasciato tanti ricordi e tanto amore. Tra qualche tempo potremo completare noi questa scheda con i nostri ricordi.

Vittorio

Il brano che segue è un racconto della mamma fatto a casa di Roberto e Claudia nell'aprile 2007, registrato e trascritto da Claudia.

La mamma aveva poco latte e allora ad un certo punto, dato che piangevo molto perché avevo fame, han deciso di prendere una balia. Credo fosse ciociara: nera di pelle e alla mia mamma faceva molto effetto vedermi succhiare da un seno così campagnolo. Poi non andava molto bene (credo che alla mia mamma non piacesse la balia) tanto che a un certo punto il medico ha consigliato di darmi il latte di asina che pare fosse il più leggero e simile al latte materno, dato che allora non esistevano quelli in polvere e quello di mucca allungato era sempre troppo pesante. Insomma la mia crescita è stata un po' problematica fino ai primi 2 anni; anche mangiare mangiavo poco: quando riuscivano a farmi bere una tazzina da caffé di latte era già un successo! Poi è nata la Nanda in febbraio del 1917 e forse le cose si sono un po' equilibrate, dividendo la cura tra due figlie invece che tra una sola; non lo so se sono stata gelosa: come ricordo no. Mi ricordo solo che ero un po' mortificata e un poco fiera di avere delle particolarità: come l'occhio un poco storto, avevo un leggero strabismo; però questo mi pareva che mi desse una particolarità superiore e poi ero piuttosto pelosa. Specialmente d'estate, sulle braccia, avevo una peluria dorata che a me pareva un pregio, invece la mia mamma se ne vergognava di questa figlia un po' pelosa tanto che a un certo momento aveva iniziato che quando l'estate portavamo le maniche corte, usava un sistema. Non creme depilatorie, che non so neanche se esistessero, ma con una candela mi sbruciacchiava i peli delle braccia; però per fare questo ci chiudevamo in bagno lei e io: lei con la candela accesa. Non era doloroso lei passava la fiammella così e soltanto quel calore faceva rattrappire i peli; sentivo una complicità per un mio vantaggio cioé che per me sarebbe stato per un abbellirmi, togliere un difetto e nello stesso tempo qualcosa che mi dava più importanza, insomma. Bruciava e si sentiva l'odore del pelo bruciato. Nanda e Roberto che erano già abbastanza grandini da fuori dicevano:"Ma cosa fate?" però a me pareva un pregio: anche quello un qualche cosa di più dato che invece alla Nanda riconoscevo dei vantaggi perché era molto più ubbidiente di me, molto più sentimentale di me diciamo. Fin d'allora era piena di fantasia e capivo che c'era una maggiore comprensione con la mia mamma, che era più affine come carattere difatti lei ha cominciato subito a scrivere bene; perfino a un certo momento scriveva poesie che anche quelle a me non venivano naturali, ma a lei sì e per me erano un pregio che non sapevo come compensare. Abbiamo cominciato molto presto io e Nanda a far vita quasi da gemelle anche perché la mamma ci vestiva uguali, tanto che ci chiedevano se eravamo gemelle. Abbiamo cominciato insieme le attività: per esempio a disegnare tutte e due abbastanza presto e anche abbastanza bene e a scrivere e a leggere ci ha insegnato la mamma. Io sono andata a scuola in quarta elementare perché allora non era obbligatorio andare a scuola e lei ci ha insegnato tutto quello che era necessario per delle bambine di quell'età, però credo, a scapito di nozioni come storia e geografia roba così quello che poteva essere tradizione, notizie. Io sono entrata in quarta elementare un po' handicappata rispetto alle mie compagne perché non avevo nessuna preparazione, per cui non riuscivo molto bene, ma siccome la mia mamma prudentemente aveva spiegato alla maestra quali erano le situazioni, lei è stata molto paziente con me: mi ha anzi dato fiducia nel senso che poi ho studiato piuttosto bene. Alla mia mamma, pensando di non avere un gran che da fare perché aveva cuoca e bambinaia, piaceva dedicarsi a noi anche perché lei, essendo stata sorella molto maggiore di una lunga serie di fratelli, aveva fatto una grande esperienza: pensa che la sua ultima sorella è nata che lei aveva 18 anni e l'ha tenuta quasi come una figlia per cui era pratica di allevare bambini. Da quel lato lì è stata molto brava: più diciamo romantica che pratica, mettiamo con la matematica io oltretutto non ero per niente dotata mi ci sono sempre leticata abbastanza, mentre la Nanda riusciva bene e anche quella era una delle cose che a me pesava perché lei era brava; poi lei era capace di fare dei bambini carini di profilo a me invece non riuscivano bene, però io sapevo dipingere meglio.

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Adele Calzolari's Timeline

1915
April 18, 1915
Roma, Roma, Italy
2007
November 15, 2007
Age 92
Roma, Roma, Italy
December 7, 2007
Age 92
Via del Verano, Roma, Lazio, Italia (Italy)